Revas OS è un progetto cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano e dalla Provincia autonoma di Trento.
Blog Non Profit
12 aprile 2019
Il 5x1000 rappresenta una delle fonti principali di finanziamento per le organizzazioni non profit. Vediamo cos'è e come funziona.
Ogni anno lo Stato Italiano raccoglie attraverso l'imposizione fiscale sui cittadini contribuenti il cosiddetto "gettito fiscale". Spetta poi al Parlamento il compito di decidere a quali attività e in che misura destinare tali fondi.
In Italia, però, ciascun cittadino ha la facoltà di decidere a chi destinare parte del proprio contributo, compilando alcuni campi specifici nella propria dichiarazione dei redditi: il 5x1000, l'8x1000 e il 2x1000.
Queste misure fiscali danno al cittadino un potere decisionale molto forte: con il 5x1000, il contribuente finanzia gli enti del cosiddetto “terzo settore”, cioè enti che operano in ambito di interesse sociale, con l'8x1000 lo Stato e le diverse** confessioni religiose** che hanno firmato il protocollo d’intesa e con il 2x1000 uno dei partiti politici che ha aderito al protocollo d’intesa
Tutte le tre misure fiscali possono essere destinate contemporaneamente dal cittadino, ma se non viene espressa nessuna preferenza, sarà lo Stato a scegliere per il contribuente.
Perchè la donazione 5x1000 rappresenta uno strumento privo di oneri aggiuntivi (essendo parte dell’IRPEF) offerto dallo Stato che punta a coinvolgere il cittadino in una collaborazione attiva con le Istituzioni stesse per attuare interventi socialmente rilevanti.
Da quando è stata introdotta la legge Finanziaria del 2006, milioni di cittadini hanno deciso di destinare una parte del loro IRPEF a enti non profit, dimostrando dunque attivo interesse e partecipazione nella salute e nella vivacità degli enti e del terzo settore italiano.
Nel 2009, le finalità del cinque per mille sono state estese anche alle associazioni sportive dilettantistiche e nel 2010 il tetto massimo è stato innalzato da 250 milioni di euro a 400 milioni di euro.
Successivamente, nel 2014, in tetto è stato innalzato ai 500 milioni grazie alla Legge n. 190/2014.
Dal momento che i finanziamenti sono elevati e provengono direttamente dalle tasche dei contribuenti, agli enti non profit viene richiesta massima trasparenza: ogni anno, le organizzazioni devono rendicontare l’uso del loro cinque per mille e renderlo disponibile pubblicamente, come stabilito dal [Decreto Legge n.98 del 6 luglio 2011 (art. 23, comma 46)]((http://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-07-06&atto.codiceRedazionale=011G0146&queryString=%3FmeseProvvedimento%3D%26formType%3Dricerca_semplice%26numeroArticolo%3D%26numeroProvvedimento%3D98%26testo%3D%26annoProvvedimento%3D2011%26giornoProvvedimento%3D¤tPage=1)
Con gli anni, queste donazioni sono diventate una parte indispensabile dei fondi a sostegno di ogni associazione o ente non profit. I contribuenti che scelgono spontaneamente di sostenere una causa, infatti, ne permettono lo sviluppo armonico e responsabile, creando un rapporto di fiducia e trasparenza.